Pubblicati nuovi dettagli sulle agevolazioni previste a favore di investimenti nelle aree di crisi industriali. Finanziamenti e contributi saranno erogati in relazione all’apertura di nuove sedi e progetti che comportino anche formazione e ricerca e sviluppo.
Il regime di aiuti, che persegue il rilancio delle attività industriali, la salvaguardia dei livelli occupazionali e lo sviluppo imprenditoriale, si rivolge a:
purchè in contabilità ordinaria, non in difficoltà e che non abbiano delocalizzato nei due anni precedenti la domanda. Inoltre, è richiesto l’impegno a non delocalizzare nei tre anni successivi l’intervento.
I programmi di investimento finanziabili possono avere diversa natura:
In caso di investimenti produttivi, è necessario che siano diretti:
Per gli investimenti di tutela ambientale, occorre perseguire:
Le spese variano a seconda del tipo di progetto di investimento.
Indipendentemente dalla natura dell’investimento, i progetti dovranno avere una durata massima di 36 mesi e ricadere nei territori dei Comuni delle aree di crisi.
L’investimento minimo è di un milione di euro e i progetti potranno iniziare solo successivamente alla presentazione della domanda.
Le domande vengono valutate a sportello da parte di Invitalia. Per i termini di presentazione delle domande, occorre attendere uno specifico avviso del MISE.
Il regime agevolativo prevede un mix di aiuti tra contributo in conto impianti e finanziamento agevolato, oltre ad un contributo diretto alla spesa e/o alla formazione.
Il contributo in conto impianti varia in relazione all’entità del finanziamento richiesto.
La quota di finanziamento non può essere inferiore al 20% degli investimenti ammissibili; ha una durata di 10 anni, di cui 3 di pre ammortamento.
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