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6 Maggio 2021

Cessione dei crediti 4.0: a che punto siamo?

L’opzione della cessione sembra concreta, ma l’attesa non è finita

Era già da tempo oggetto di discussione la proposizione della cessione del credito anche per il Piano Industria 4.0. Il successo riscontrato con il bonus 110% aumentava i favorevoli a questa modalità anche per altre tipologie di credito di imposta, che ad oggi restano fruibili esclusivamente in compensazione.

Le commissioni Bilancio e Finanze del Senato ha approvato due emendamenti al Decreto Sostegni, prevedendo appunto la possibilità di monetizzare i crediti di imposta.

Non tutti però: in linea con le linee programmatiche del PNNR e della più recente bozza in consultazione in tema di Proprietà Industriale, la possibile cessione riguarda esclusivamente i crediti di imposta relativi ad investimenti in beni materiali e immateriali strumentali, siano essi 4.0 piuttosto che “ordinari”.

Resterebbero al momento esclusi quindi i crediti per attività di Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica e Ideazione estetica e per le attività formative 4.0.

Cosa prevede il sistema di cessione?

Sarà possibile, in alternativa alla compensazione, cedere il proprio credito, anche in misura parziale. Il credito potrà essere ceduto anche ad istituti di credito e intermediari finanziari.

Chi acquista i crediti potrà utilizzarli in compensazione, ma la quota non fruita nell’anno verrà persa e non sarà più rimborsabile.

Cosa accade ora?

Gli emendamenti passano ora alla Camera, che dovrà votare a favore o meno della cessione creditizia.

In caso di esito positivo, l’opzione entrerà in vigore con la legge di conversione del Decreto legge e sarà operativa fino al 31 dicembre 2022.

Ma occorrerà attendere anche un provvedimento da parte dell’Agenzia delle Entrate, che individuerà tutte le regole e le modalità di utilizzo della già individuata piattaforma per la cessione del credito (la stessa utilizzata per il Superbonus).

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