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Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica

Introduzione

Come funziona il credito d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica

Il Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, Design e Ideazione estetica è una delle misure incentivanti più interessanti e premianti degli ultimi anni, è davvero a portata di mano.
Quale azienda non lavora costantemente per restare al passo con i tempi, per rendere i propri prodotti e servizi più performanti, per abbassare i costi e aumentare le marginalità, per efficientare i processi produttivi. In sintesi, quale azienda non è al lavoro per creare e/o rafforzare il proprio vantaggio competitivo?
Tutte le aziende, che per restare sul mercato si migliorano, hanno diritto a questa agevolazione!

Una azienda che ha a cuore la propria continuità nel tempo deve affrontare in modo sistematico l’innovazione di prodotto e processo. Il nostro team tecnico dedicato al trasferimento tecnologico e allo sviluppo di progetti di innovazione lavora ogni giorno accanto alle aziende per realizzare prodotti e processi di grande successo.

FAQ

Cos’è il credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica?

Il credito di imposta per ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica è una agevolazione prevista dal piano Transizione 4.0. Ed è una misura automatica e generale, poiché non è richiesta la sottomissione di alcuna richiesta per usufruire del credito e si rivolge a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di riferimento e dal regime fiscale.

Come si utilizza il credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e design?

Per utilizzare il credito, le aziende devono essere in regola con Durc e Dvr. Inoltre, occorre essere in possesso di una certificazione contabile dei costi dei progetti sostenuti. Per le imprese prive di obbligo di revisione, i costi del professionista danno diritto ad un extra credito fino ad un importo massimo di 5.000,00 €. In ultimo, occorre redigere una relazione tecnica di progetto sottoscritta dal Legale Rappresentante.

Come richiedere il credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica?

Non è necessario presentare alcun tipo di richiesta o di documentazione particolare per chiedere il credito ricerca e sviluppo. Il MISE richiede l’invio di una comunicazione con le informazioni sintetiche delle attività rendicontate a fini statistici ma al momento l’invio è puramente facoltativo.

Cosa si intende per attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica?

La suddivisione in tre classi applicative si ha dal 2020. La precedente versione del credito contemplava esclusivamente la ricerca e sviluppo e non erano previsti gli ambiti dell’innovazione tecnologica, né tantomeno quello dell’ideazione estetica. D’altro lato la normativa era lacunosa e poco chiara; per questo motivo il Legislatore è intervenuto cercando di chiarire cosa cambia tra i diversi scenari.
La definizione di ricerca e sviluppo va ritrovata nel Manuale di Frascati del 2015. Nel dettaglio le attività di ricerca e sviluppo possono essere a loro volta riclassificate come: ricerca fondamentale, ricerca industriale o sviluppo sperimentale.

Di fatto, affinché un progetto possa essere definito di ricerca e sviluppo, occorre che apporti una novità c.d. di mercato o di settore: questo significa che occorre superare la conoscenza in certo ambito fino a quel momento.

Invece, un progetto può essere definito di innovazione tecnologica quando le attività sono finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati.

Per i progetti di design e ideazione estetica, le attività devono essere finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali (linee, contorni, colori, struttura superficiale, ornamenti,…).

Come contabilizzare il credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica?

La contabilizzazione in bilancio dei contributi potrà essere duplice:

  •  in caso di spese allocate in conto economico i contributi dovranno essere rilevati in A5 come contributi in conto esercizio;
  • in caso di spese capitalizzate il contributo dovrà essere rilevato in bilancio come contributo in c/capitale ed iscritto alternativamente con il metodo della rappresentazione netta o dei risconti.

Quando si può compensare il credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica?

Per compensare il credito occorre rispettare tutti gli oneri burocratici connessi. Se l’azienda ha:

  • la relazione tecnica di progetto,
  • la certificazione contabile emessa da un Revisore o dal proprio Organo di revisione,
  • Durc e Dvr in regola

potrà procedere alla compensazione del credito, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Come si calcola il credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica?

Calcolare il credito è abbastanza semplice. Una volta individuate le voci di spesa ammissibili, si potrà definire la base di calcolo semplicemente sommando i valori delle suddette spese.

Individuata la base di calcolo, sarà sufficiente applicare la percentuale di credito prevista:

  • ricerca e sviluppo: dal 2023 al 2031, sarà previsto il 10% con limite di 5 milioni di euro;
  • innovazione tecnologica: 10% fino al 2023 e 5% per il 2024 e il 2025, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.
  • innovazione tecnologica 4.0 e green: 15% fino al 31 dicembre 2022 nel limite massimo di 2 milioni di €, 10% per il 2023 e 5% per il 2024 e il 2025 nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro.
  • design e ideazione estetica: 10% fino al 31 dicembre 2023 e 5% per il 2024 e il 2025, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

Contesto e opportunità

Quali sono le spese ammissibili nel credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica?

Le spese ammissibili per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale sono quelle previste dal comma 200 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019:

  • spese di personale relative ai ricercatori e ai tecnici titolari di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegati nelle operazioni di ricerca e sviluppo;
  • quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di ricerca e sviluppo;
  • spese per contratti di ricerca extra muros aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta;
  • quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi, anche in licenza d’uso, di privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale;
  • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta;
  • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta.

Le spese ammissibili per le attività di innovazione tecnologica  sono quelle previste dal comma 201 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019:

  • spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato nelle operazioni di innovazione tecnologica svolte internamente all’impresa
  • quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di innovazione tecnologica
  • spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta
  • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta
  • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta.

Le spese ammissibili per le attività di design e ideazione estetica sono quelle previste dal comma 202 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019:

  • spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato presso le strutture produttive dell’impresa nello svolgimento delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta
  • quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili utilizzati nelle attività di design e innovazione estetica ammissibili al credito d’imposta, compresa la progettazione e realizzazione dei campionari
  • spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta
  • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente per lo svolgimento delle altre attività innovative ammissibili al credito d’imposta
  • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta.

Vantaggi per l’imprenditore, case study, esempi

I grandi vantaggi di un credito d’imposta

  • Si può cumulare con altri incentivi.
  • È un contributo in conto impianti e non una sopravvenienza attiva. Influisce sul valore del bene, riducendo in bilancio l’importo ammortizzabile oppure viene suddiviso nel tempo nella categoria dei ricavi per tutta la durata del processo di ammortamento. Inoltre, incide positivamente sul rating e sul MOL, consentendo anche di abbassare il costo del denaro.
  • Non comporta l’accredito di una somma sul c/c aziendale ma si fruisce in compensazione, pur essendo un contributo a fondo perduto; le imposte non versate restano nelle casse dell’azienda, quindi, è liquidità da non restituire. Meglio di un contributo a fondo perduto perché non si deve attendere nessun accredito a seguito di una rendicontazione.
  • Consente di abbattere il costo del lavoro, specie se sommato agli altri incentivi all’assunzione di personale, dedicato alle attività di R&S, Innovazione, Moda&Design.
  • Ha tempi molto brevi di maturazione: all’inizio dell’esercizio successivo è già possibile compensare le imposte.

Metodo Open

Raggiungere il massimo beneficio, solo con metodo si può fare

Sulla base della sua esperienza, Open ha individuato un metodo efficace per la gestione delle pratiche di ricerca e sviluppo, suddivisibile in alcune fasi operative

FASE 1:  Analisi di ammissibilità

  • Verifica tecnica
  • Verifica formale
  • Classificazione R&S o Innovazione

FASE 2:  Affiancamento in corso d’anno 

  • Sostegno nella configurazione tecnica dei progetti
  • Sostegno nella redazione dei contratti e delle fatture per consulenze e acquisti
  • Sostegno nel tracciamento delle attività delle HR e delle attrezzature

FASE 3:  Sostegno all’innovazione

  • Ricerca di soluzioni innovative presso Università e OdR
  • Supporto e ideazione di soluzioni innovative di processo tecnologico e di prodotto
  • Organizzazione e gestione di progetti di innovazione «chiavi in mano»

FASE 4:  Rendicontazione

  • Raccolta dati
  • Controllo LUL -scritture contabili – timesheet
  • Stesura perizia tecnica
  • Calcolo dei benefici fiscali
  • Preparazione istruzioni di fruizione

FASE 5:  Chiusura lavori e assistenza

  • Predisposizione fascicolo tecnico
  • Eventuale certificazione del Revisore dei Conti
  • Asseverazione della perizia in tribunale
  • Supporto in caso di verifiche fiscali

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