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14 Settembre 2022

Contributi per le aziende siciliane che restano al Sud

Invitalia, gestore della misura Resto al Sud, ha reso nota – sul suo sito web – la possibilità, per le sole aziende siciliane vincitrici del bando, la possibilità di richiedere un ulteriore contributo, sotto forma di credito di imposta.

Resto al Sud Sicilia: l’iter di richiesta

Le tempistiche sono piuttosto ristrette: le imprese potranno richiedere l’agevolazione dal 15 al 30 settembre 2022. La piattaforma non sarà quella di Invitalia, che ha gestito la misura Resto al Sud, bensì direttamente quella messa a disposizione dalla Regione Sicilia.

I fondi messi a disposizione per i crediti di imposta sono quasi 2 milioni di euro.

Resto al Sud Sicilia e il contributo

Il Dipartimento Finanze e Credito determina entro sessanta giorni dal 30 settembre la percentuale massima del contributo spettante. Come viene definita l’intensità del contributo? Sulla base del rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate e il numero complessivo delle richieste.

Nella pagina dedicata del sito della Regione Siciliana verrà pubblicato il riconoscimento, con l’ammontare del credito d’imposta spettante in “de minimis”, o il diniego dell’agevolazione.

Resto al Sud Sicilia: i perché del tax credit

La misura, di competenza regionale, prevede per i soggetti beneficiari degli incentivi di “Resto al Sud” (decreto legge 91/2017), la concessione di un credito d’imposta in regime “de minimis”, parametrato alle seguenti voci di spettanza della Regione Siciliana, versate per ciascuno dei primi tre periodi di imposta decorrenti da quello di presentazione dell’istanza: 

  • addizionale regionale all’Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef); 
  • tassa automobilistica per gli automezzi di proprietà immatricolati in Sicilia strettamente necessari al ciclo di produzione. Così come prevede il programma di spesa di “Resto al Sud” o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti; 
  • imposta di registro, ipotecaria e catastale e di bollo per l’acquisto di beni immobili ricadenti nel territorio regionale connessi allo svolgimento dell’attività.

Resto al Sud Sicilia: come utilizzare il credito di imposta

Il contributo si utilizza in compensazione con il modello di pagamento F24 da presentare esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Il codice tributo da indicare è il “6947” denominato “Regione Siciliana – contributo di cui all’articolo 17 della legge regionale 12 maggio 2020, n. 9”, istituito con la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 60 del 26 ottobre 2021.

Nello specifico, la sezione è “Erario” del modello F24, in corrispondenza delle somme della colonna “importi a credito compensati” oppure, nei casi di riversamento del contributo, nella colonna “importi a debito versati”.

Nel campo “anno di riferimento” è indicato l’anno di riconoscimento dell’incentivo, nel formato “AAAA”.

Resto al Sud Sicilia: le verifiche dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle entrate, in fase di elaborazione dei modelli F24, verifica che i contribuenti che hanno effettuato la compensazione siano presenti nell’elenco dei beneficiari trasmesso dalla Regione; successivamente, che l’ammontare degli importi utilizzati non superi il bonus riconosciuto dall’ente territoriale, pena lo scarto della delega di pagamento.

In ultimo, la perizia giurata relativa ai versamenti annui effettuati si presenta annualmente al Dipartimento Finanze e Credito tramite posta elettronica certificata all’indirizzo dipartimento.finanze1@certmail.regione.sicilia.it.

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