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1 Luglio 2022

Nuove risorse per gli accordi dell’innovazione

Sono ben 591 i milioni concessi dal Governo per finanziare ulteriori domande a valere sugli accordi per l’innovazione. Ricordiamo che la dotazione iniziale concessa era pari a 500 milioni di euro, che erano stati saturati lo scorso 11 maggio con la presentazione di ben 340 domande.

Molti dei progetti presentati sono già stati accolti e sono in fase di attivazione.

Facciamo un ripasso: come funzionano gli accordi per l’innovazione?

Gli accordi per l’innovazione constano di programmi di finanziamento del 20% con il riconoscimento di un contributo diretto alla spesa fino al 50% dell’importo di progetto, che dovrà essere incentrato su attività di ricerca e sviluppo o di sviluppo sperimentale.

Nel caso in cui il progetto sia realizzato in forma congiunta attraverso una collaborazione effettiva tra almeno una impresa e uno o più Organismi di ricerca, il Ministero riconosce a ciascuno dei soggetti proponenti una maggiorazione del contributo diretto fino a 10 punti percentuali per le piccole e medie imprese e gli Organismi di ricerca e fino a 5 punti percentuali per le grandi imprese.

Inoltre, le regioni e le altre amministrazioni pubbliche possono cofinanziare l’Accordo per l’innovazione mettendo a disposizione le risorse finanziarie necessarie alla concessione di un contributo diretto alla spesa ovvero, in alternativa, di un finanziamento agevolato, per una percentuale almeno pari al 5% dei costi e delle spese ammissibili complessivi.

Le caratteristiche principali riguardano tempistiche e importi:

  • Il progetto dovrà concludersi in 36 mesi
  • Le spese di progetto partono da 5 milioni di euro

Possono presentare domanda le imprese di qualsiasi dimensione, con almeno due bilanci approvati, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane o di servizi all’industria, nonché attività di ricerca.

Le imprese proponenti possono presentare progetti anche in forma congiunta tra loro, fino a un massimo di cinque soggetti co-proponenti. Possono essere soggetti co-proponenti di un progetto congiunto anche gli Organismi di ricerca e, limitatamente ai progetti afferenti alle linee di intervento “Sistemi alimentari”, “Sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione” e “Sistemi circolari”, anche le imprese agricole.

Quando saranno attive le nuove risorse?

Il decreto, registrato dalla Corte dei conti, è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Un secondo sportello relativo agli Accordi per l’innovazione, con una dotazione finanziaria di ulteriori 500 milioni di euro a valere sul Fondo nazionale complementare al PNRR, è in programma nel prossimo autunno.

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