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25 Luglio 2022

500 milioni per i sistemi di logistica potenziati

Il Ministro Patuanelli ha firmato il decreto che istituisce lo strumento dei Contratti della logistica agroalimentare. L’obiettivo della misura, finanziata dal PNRR, è quello di potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio del settore agroalimentare, ridurre i costi ambientali ed economici e sostenere l’innovazione dei processi di produttivi.

Tutti gli elementi di dettaglio saranno contenuti nei vari Bandi che saranno emanati nei prossimi mesi, dopo che la Commissione europea avrà autorizzato il regime di aiuti di stato specifici per questo investimento.

A quali settori si affaccia la misura?

Essendo una misura gestita dal Mipaaf, il principale beneficiario sarà il settore agroalimentare, con risvolti ad ampio raggio circa:

  • la produzione agricola primaria
  • la trasformazione dei prodotti agricoli (TPA)
  • l’agro industria e altri settori connessi alla logistica agroalimentare.

Quali progetti finanzierà il bando?

Verranno selezionati programmi di investimento per la transizione, nel settore agroalimentare, verso una logistica più moderna e sostenibile, e specificatamente volti a: 

  • ridurre l’impatto ambientale ed incrementare la sostenibilità dei prodotti; 
  • migliorare la capacità di stoccaggio e trasformazione delle materie prime, preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive;
  • potenziare, indirettamente, la capacità di esportazione delle PMI agroalimentari italiane; 
  • rafforzare la digitalizzazione nella logistica anche ai fini della tracciabilità dei prodotti; 
  • ridurre lo spreco alimentare.

Quali soggetti potranno partecipare?

I soggetti interessati dalla misura sono:

  • le imprese, come definite dalla normativa vigente, anche in forma consortile, le società cooperative, i loro consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare; 
  • le organizzazioni di produttori agricoli;
  • le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione; 
  • indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’articolo 1, comma 2, del Decreto Legislativo 18 maggio 2001 n. 228.

Quali spese di progetto possono essere rendicontate?

Le spese di progetto devono riferirsi all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni nella misura necessaria alle finalità del progetto oggetto della richiesta di agevolazioni. 

Dette spese possono riguardare: 

  • suolo aziendale e sue sistemazioni, nel limite del 10 per cento dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento; 
  • opere murarie e assimilate, nel limite del 70 per cento dei costi totali ammissibili del progetto d’investimento; 
  • infrastrutture specifiche aziendali; 
  • macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica; 
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50 per cento dell’investimento complessivo ammissibile; 
  • acquisto di beni e prestazioni identificabili come connessi all’intervento di efficienza energetica o all’installazione dell’impianto per la produzione da fonti rinnovabili; 
  • acquisto e modifica di mezzi di trasporto aventi caratteristiche che consentano il rispetto del principio del “non arrecare un danno significativo”. 

Tali beni devono essere strettamente necessari, connessi e funzionali all’investimento, purché dimensionati alla effettiva produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni. 

Sono ammissibili, inoltre, nella misura massima del 4 per cento dell’investimento complessivo ammissibile, le spese per consulenze connesse al progetto d’investimento che si riferiscono alle seguenti voci: 

  • progettazioni ingegneristiche riguardanti le strutture dei fabbricati e gli impianti, sia generali che specifici, 
  • direzione dei lavori, collaudi di legge, studi di fattibilità economico-finanziaria e di valutazione di impatto ambientale, 
  • prestazioni di terzi per l’ottenimento delle certificazioni di qualità e ambientali secondo standard e metodologie internazionalmente riconosciuti. 

I progetti di investimento devono prevedere spese ammissibili di importo complessivo: 

  • non inferiore a 1,5 milioni di euro e 
  • non superiore a 25 milioni di euro per programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare nell’ambito della produzione agricola primaria. 

L’aiuto sarà comunque di importo non superiore a 12 milioni di euro. 

Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da più soggetti in forma congiunta, è previsto un investimento complessivo 

  • non inferiore a 6 milioni di euro, di cui almeno 3 per la società proponente e 500 mila euro per le società aderenti, e non superiore a 25 milioni di euro; 
  • non inferiore a 5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro per programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare nell’ambito della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli. 

L’aiuto sarà comunque di importo non superiore a 12 milioni di euro. 

Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da più soggetti in forma congiunta è previsto un investimento complessivo 

  • non inferiore a 10 milioni di euro, di cui almeno 5 milioni per la società proponente e 1 milione di euro per le società aderenti, e non superiore a 25 milioni di euro. 
  • non inferiore a 5 milioni di euro e non superiore a 25 milioni di euro per programmi di sviluppo per la logistica agroalimentare realizzato da imprese attive in altri settori. 

L’aiuto sarà comunque di importo non superiore a 12 milioni di euro. 

Nel caso in cui il programma di sviluppo per la logistica agroalimentare sia realizzato da più soggetti in forma congiunta è previsto un investimento complessivo non inferiore a 10 milioni di euro, di cui almeno 5 milioni per la società proponente e 1 milione di euro per le società aderenti, e non superiore a 25 milioni di euro.

A quanto ammontano i contributi previsti dal bando?

Le percentuali di agevolazione cambiano a seconda del settore di riferimento e della regione in cui avviene l’intervento.

Gli Aiuti agli investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole, connessi alla produzione agricola primaria prevedono una percentuale massima di contributo del 50% nelle regioni del Mezzogiorno e del 40% nelle restanti regioni.

Gli Aiuti agli investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli e della commercializzazione di prodotti agricoli prevedono una percentuale massima di contributo del 50% nelle regioni del Mezzogiorno e del 40% nelle restanti regioni.

Altre informazioni sul bando

Maggiori specifiche sulla natura dei contributi, le tipologie agevolative, tempi e modalità di attuazione saranno resi noti in successivi decreti e bandi, a seguito dell’approvazione da parte delle Commissione europea del regime di aiuto.

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