Il precedente Governo si chiude, tra le varie attività, con un decreto da ben 150 milioni a valere sul Fondo per la transizione industriale da utilizzare per finanziare progetti di efficienza energetica ed economia circolare.
Della torta di 150 milioni, ben la metà sarà riservata alle imprese energivore, anche se l’accesso alla misura è permesso alle imprese di qualsiasi dimensione, purchè abbiano programmi di investimento con obiettivi ambientali. I progetti potranno prevedere anche programmi di formazione del personale (per massimo il 10% del valore di investimento).
Tra gli obiettivi di progetto troviamo:
I programmi di investimento dovranno essere validati da uno studio tramite cui si individuano obiettivi misurabili e monitorabili. Nello specifico, per l’efficienza energetica va prevista l’introduzione di sistemi di monitoraggio dei consumi.
Altro aspetto fondamentale è la dimensione economica dei progetti, che dovranno avere spese totali tra 3 e 20 milioni. Inoltre, dovranno essere avviati dopo la presentazione della domanda di accesso al Fondo e realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo (con una sola proroga di 12 mesi).
Le agevolazioni saranno concesse sottoforma di contributo a fondo perduto, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento Gber.
Tra le spese ammissibili ritroviamo il suolo aziendale e sue sistemazioni (se necessarie agli obiettivi ambientali e nei limiti del 10% dell’investimento); le opere murarie e assimilate (se necessarie agli obiettivi e nel limite del 40%); gli impianti e attrezzature nuovi di fabbrica; programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate relative a nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi.
Indipendentemente dal nullaosta della Corte dei Conte, sarà comunque necessario un provvedimento direttoriale del ministero che fissi la data di apertura per le domande, per le quali è prevista una valutazione con procedimento a sportello, fino a esaurimento delle risorse.
È prevista la possibilità di cumulare gli incentivi con altri aiuti nel rispetto del Regolamento Gber; nel caso in cui fossero riconosciuti nell’ambito del Quadro temporaneo, non potranno essere sommati con altri aiuti di Stato per gli stessi costi ammissibili.
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