Il Titolo VI del recente pacchetto normativo (versione del 18/10/2025) introduce un insieme di misure strategiche volte a stimolare la crescita economica del Paese, concentrandosi sia sul sostegno diretto alle imprese e agli investimenti produttivi interni (Capo I), sia sul rafforzamento della presenza italiana e della promozione del Made in Italy a livello globale (Capo II). Analizziamo in anteprima gli gli articoli di maggiore interesse, utili ad una programmazione strategica di medio periodo
Una delle novità centrali riguarda la maggiorazione dell’ammortamento per chi investe in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali (riferiti agli Allegati A e B della Legge 232/2016).
Questa misura si applica agli investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2026 (con estensione al 30 giugno 2027 se l’ordine è accettato e acconti pari ad almeno il 20% sono versati entro il 31 dicembre 2026).
L’agevolazione consiste in una maggiorazione del costo di acquisizione a fini fiscali, con aliquote crescenti in base all’importo investito:
Il beneficio è subordinato a specifiche condizioni, inclusa la non ammissione per le imprese in stato di liquidazione o soggette a procedure concorsuali. L’accesso e la certificazione degli investimenti avverranno tramite una piattaforma telematica gestita dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Sono inclusi tra gli investimenti ammissibili anche i beni strumentali per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, compresi i sistemi di stoccaggio.
Viene esteso e rifinanziato il regime dei crediti d’imposta per la Zona Economica Speciale (ZES) unica per il Mezzogiorno. L’incentivo è prorogato per gli anni 2026, 2027 e 2028, con un’autorizzazione di spesa che ammonta a 2,3 miliardi di euro nel 2026.
Parallelamente, viene rinnovato anche il credito d’imposta per gli investimenti nelle zone logistiche semplificate, applicabile agli investimenti realizzati tra il 2026 e il 2028, con un limite di spesa di 100 milioni di euro annui per ciascuno di questi anni. Gli operatori economici dovranno seguire procedure di comunicazione specifiche all’Agenzia delle entrate per la fruizione di tali crediti.
Per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura, è previsto un contributo sotto forma di credito d’imposta. L’agevolazione è pari al 40% del costo di acquisizione per investimenti in beni strumentali nuovi (materiali e immateriali) fino a 1 milione di euro. Anche in questo caso, gli investimenti devono essere effettuati nel 2026.
Per assicurare continuità al sostegno degli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese, sono incrementate le risorse per i contributi a tasso agevolato (la cosiddetta “Nuova Sabatini“), con 200 milioni di euro aggiuntivi nel 2026 e 450 milioni nel 2027.
Inoltre, vengono stanziate risorse specifiche per il settore del turismo, con l’obiettivo di sostenere la destagionalizzazione, la digitalizzazione e gli investimenti in criteri ambientali, sociali e di governance (ESG). Sono autorizzati contributi a fondo perduto (50 milioni di euro annui per il triennio 2026-2028) e finanziamenti per i contratti di sviluppo (per complessivi 550 milioni di euro tra il 2027 e il 2029).
Le dotazioni finanziarie per l’internazionalizzazione delle imprese sono incrementate: 100 milioni di euro aggiuntivi nel 2026 sono destinati a una sezione specifica per il sostegno alle imprese. Inoltre, il fondo generale per la promozione degli scambi e l’internazionalizzazione è aumentato di 100 milioni di euro per ciascun anno nel triennio 2026-2028.
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