Arrivano in Gazzetta due decreti datati 18 dicembre:
E’ importante chiarire sin da subito che per entrambe le misure, il MISE non ha ancora stabilito tempi e modalità operative per poter fare domanda e che il soggetto erogatore possa diventare Invitalia.
Analizziamo quindi le due misure al fine di poter permettere una valutazione preventiva e capire se fa davvero per la tua azienda.
Sono 4 i milioni stanziati come dotazione iniziale del First Playable Fund. Le risorse, previste inizialmente per il 2020, verranno quindi adoperate nel 2021.
Il fondo è stato creato con l’obiettivo di sostenere le fasi di concezione e pre-produzione dei videogiochi, necessarie alla realizzazione di prototipi. A tal fine si è deciso di stanziare dei contributi a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili, valutate per un importo non inferiore a 20.000,00 euro.
I soggetti beneficiari sono tutte le aziende che svolgono in attività prevalente “Edizione di software” o “Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse”.
Ulteriore requisito è l’entità del capitale sociale e del patrimonio netto, che devono essere non inferiori a 10.000,00 €.
Circa i progetti e le spese ammissibili, parliamo di realizzazione di prototipi destinati alla distribuzione commerciale. In linea con il progetto, è possibile rendicontare spese inerenti il personale – sia dipendente che in rapporto di collaborazione a progetto che di somministrazione -, prestazioni professionali, hardware, attrezzature.
Per poter accedere alla misura bisognerà superare una procedura valutativa a sportello presentando un atto notorio di possesso dei requisiti di accesso, la propria proposta progettuale (è possibile presentare un massimo di due progetti inerenti prototipi differenti), le spese da sostenere e l’importo agevolativo richiesto.
I tempi di istruttoria sono di 90 giorni, salvo richieste di integrazioni documentali. Stessa cosa per le erogazioni, che avverranno in due tranche a seguito delle rendicontazioni da produrre.
Punto a sfavore: la misura non è cumulabile con altri aiuti di Stato. Resta quindi da approfondire caso per caso la possibilità di cumulare alcune voci di spesa, seppur parzialmente.
Viene attuato quanto già ripreso e previsto dal Decreto Rilancio: un fondo perduto del 50% sulle spese ammissibili, per l’industria tessile, della moda e degli accessori. Ulteriore focus: startup che investono nel design e nella creazione.
I milioni stanziati in questo caso sono 5, e non si esclude il possibile incremento.
Il bacino dei possibili beneficiari è un po’ ristretto: si rivolge infatti alle imprese di piccole dimensioni costituite da non più di 5 anni e in regola con gli oneri contributivi. E’ necessario invece che:
Per quanto ci sia una platea ristretta, i possibili progetti sono:
Le spese ammissibili devono avere un importo compreso tra i 50 e i 200 mila euro e riguardare l’acquisto di beni strumentali, asset intangibili, materie prime, servizi. Sono comprese anche le spese di personale, capitale circolante e la formazione esterna.
Anche per questa misura i tempi di istruttoria sono di 90 giorni e le erogazioni avverranno in due tranche.
Resta sempre la procedura telematica valutativa a sportello. E’ però prevista la cumulabilità. Per maggiori informazioni su quando e come poter accedere al contributo, occorre attendere nuove istruzioni dalle Istituzioni.
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