Il nuovo Governo si insedia a seguito di Draghi, che aveva tracciato una traiettoria normativa fatta di obiettivi ben scadenzati, come previsto e necessario per sbloccare i fondi del PNRR.
Viene quindi naturale, essendo a ridosso della fine dell’anno, seguire quanto meno parte della precedente scia tracciata, continuando su tematiche come le emergenze energetiche, le pensioni e possibili riforme fiscali (si parla di una flat tax che non sembra arriverà a breve).
Tra le varie misure, le principali sembrano essere la definizione di una nuova pace fiscale e la riforma del reddito di cittadinanza. Si parla anche di un innalzamento dell’utilizzo del denaro contante fino a 10.000,00 €.
Circa la legge di Bilancio, sembra troveremo ulteriori incentivi per i costi dell’energia, tagli al cuneo fiscale, incentivi per nuove assunzioni. Altri temi centrali, ma sempre in continuità con il precedente governo sono le donne, i giovani e il sud.
Si è parlato anche di un nuovo patto fiscale fondato su tre pilastri: meno pressione fiscale per famiglie e imprese, regolarizzazione agevolata con il fisco, lotta all’evasione.
La speranza è che tra le politiche in definizione ci sia un intervento al rialzo del Piano Industria 4.0, già al centro di numerosi dibattiti: ricordiamo infatti che mentre il credito formazione è in via di esaurimento a dicembre 2022, ricerca e sviluppo e investimenti subiranno sensibili decrementi agevolativi, con una perdita di appeal non indifferente. Anche sul rinnovo del bonus sud non si è ancora in grado di potersi sbilanciare.
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