E’ quanto appurato tramite la legge di conversione del decreto bollette. Il nuovo credito d’imposta prevede un importo fino a 200.000 euro sulle spese di ricerca e sviluppo realizzate in precisi ambiti, in particolare ambiente, rinnovabili e sanità.
Per le modalità attuative dovrà attendersi un nuovo provvedimento da parte del MIMIT.
In particolare, la misura si rivolge alle start-up innovative, costituite a partire dal 1° gennaio 2020, che operano nei settori de:
mettendo a disposizione un plafond complessivo di 2 milioni di euro per l’anno 2023.
Il tax credit sarà riconosciuto fino ad un importo massimo di 200.000 euro per singola azienda, nella misura non superiore al 20 per cento delle spese sostenute per le attività di ricerca e sviluppo.
Le attività di ricerca e sviluppo dovranno essere finalizzate alla creazione di soluzioni innovative per la realizzazione di strumentazioni e servizi tecnologici avanzati al fine di garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici.
Ricordiamo le caratteristiche di una startup innovativa:
Il credito d’imposta potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione e dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento dello stesso e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo.
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