All’interno della Riforma Fiscale promossa dal Governo Meloni, troviamo anche la disciplina dell’interpello.
Già diverso tempo fa si era preannunciata la novazione per l’istituto, prevedendo l’inserimento del pagamento di una tantum per l’accesso a quest’ultimo. Questa nuova modalità di accesso sembra essere confermata, assumendo come principale motivazione, l’eccessivo utilizzo dello strumento.
Ma il pagamento di una quota di accesso non è la sola novità: l’istituto dell’interpello potrà essere usato solo per alcune casistiche ben precise e la stessa quota di accesso all’istituto dipenderà dalla natura del contribuente, dalla materia oggetto di interpello e dalla complessità del quesito.
Dato il forte utilizzo dell’istituto, insieme alle limitazioni di accesso, sarà previsto l’aumento del numero dei provvedimenti interpretativi di carattere generale, al fine, da un lato, di rendere non necessario porre quesiti, dall’altro per alimentare i confronti tra l’Agenzia delle Entrate e le Associazioni di Categoria.
Troverà spazio anche l’istituto della consulenza giuridica, che affiancherà l’interpello per delineare al meglio i confini operativi e le linee guida per gli stessi professionisti e gli Enti Pubblici.
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