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L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un comunicato stampa lo scorso 13 maggio per la visione e la presentazione di osservazioni (con scadenza 25 maggio 2022) per la redazione definitiva del provvedimento in tema di sanatoria. L’istituto si riferisce a posizioni attive in merito alla fruizione del credito per ricerca e sviluppo vigente nel periodo 2015-2019.
Il decreto legislativo 146/2021 ha introdotto il cosiddetto istituto della sanatoria, ossia la possibilità di riversare spontaneamente il credito d’imposta Ricerca e sviluppo indebitamente fruito, evitando possibili sanzioni future.
La procedura di riversamento rappresenterebbe un’opportunità per le imprese di sanare precedenti posizioni attive entro il 22/10/2021, senza l’applicazione di sanzioni e interessi.
Da un lato diminuirebbero il numero di contenziosi tributari, a favore invece del recupero spontaneo del credito di imposta fruito indebitamente a fronte di errori commessi dal contribuente.
La norma prevede 5 fattispecie principali ideali per utilizzare l’istituto della sanatoria:
Nei casi invece di:
l’accesso alla procedura è precluso.
Il contribuente che intenda utilizzare questo strumento, dovrà compilare apposito modello, indicando, per ciascun periodo di imposta, almeno una delle fattispecie di cui sopra, indicando le ragioni alla base della rideterminazione del credito.
E’ importante precisare che in tal modo, l’Agenzia delle Entrate avrà un ulteriore mezzo per individuare quelle condotte considerate già dal contribuente irregolari e che potrà effettuare accertamenti anche a sanatoria avviata, facendo decadere la procedura.
Il modello definitivo verrà reso noto entro il 30/09/2022, con possibilità di effettuare variazioni o integrazioni all’istanza.
Il perfezionamento della procedura si ha con il pagamento o in un’unica soluzione o in tre quote di quanto si intende riversare.
La procedura di riversamento è valida anche nel caso ci siano accertamenti pendenti e quindi non ancora definitivi alla data del 22/10/2021. Al contrario, non è fruibile nel caso di soggetti che abbiano subito un accertamento definitivo.
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