Categories: News

Rivalutazione e benefici: le 4 opzioni possibili

Rivalutare i beni di impresa è diventato estremamente vantaggioso, ma perché conviene?

In altri precedenti contenuti abbiamo già trattato dell’argomento. Abbiamo seguito l’evolversi della materia, analizzando i benefici e gli sviluppi del tema.

Ad oggi procedere alla rivalutazione dei beni di impresa è una possibilità da tenere in considerazione. Gli effetti benefici di breve e lungo periodo sono diversi e darebbe modo anche di conferire nuovo valore ad assets posseduti dall’impresa ma già pienamente ammortizzati o rimasti ancora celati (stiamo parlando del know how).

Ogni soluzione va naturalmente valutata, soprattutto in questo equilibrio instabile. Analizziamo il caso tipo di un’impresa che possa intraprendere questa strada. Si troverebbe infatti davanti ad un incrocio a quattro vie: vediamo quali!

1. Rinunciare alla rivalutazione

In questo caso si perde l’opportunità di avvalorare gli asset dell’impresa migliorandone anche la percezione.

E’ una strada percorribile ad esempio nel caso in cui sia prossima una successione, preferendo optare quindi per il mantenimento di un valore del patrimonio contabile più contenuto.

2. Rivalutazione meramente civilistica

E’ l’ipotesi di rivalutazione gratuita, ma come tale non dà diritto a poter usufruire dei benefici fiscali. Inoltre implica un disallineamento.

Questo è il caso ideale ad esempio per quelle aziende che necessitano creare una riserva a copertura di una perdita o comunque orientati a migliorare il bilancio, senza alcun interesse particolare per i benefici.

3. Rivalutazione civilistica e fiscale (senza sblocco di riserva)

L’aliquota è del 3%, rendendo di fatto la misura fortemente interessante (prima era del 10 e del 12 per cento). In tema di benefici si hanno maggiori ammortamenti deducibili e sulle minori plusvalenze rilevanti.

Rimane la soluzione ideale nel caso in cui non si sia interessati alla distribuzione della riserva generata.

4. Rivalutazione civilistica e fiscale (con sblocco di riserva)

Nel caso in cui si sia interessati alla possibilità di poter fruire di riserve libere da distribuire. L’onere resta l’applicazione di un’aliquota del 10%.

Per altri approfondimenti e per rimanere aggiornato, seguici anche su Linkedin e se non l’hai ancora fatto, iscriviti alla nostra newsletter.

Tags: Finance

Recent Posts

Nel 2026, 150 milioni per servizi di cloud computing e cybersecurity

Il MIMIT ha stanziato un totale di 150 milioni di euro, a favore di PMI e lavoratori autonomi di tutta…

6 giorni ago

Industria 5.0: una corsa contro il tempo

Il Decreto-Legge 21 novembre 2025, n. 175, in vigore dal 22 novembre, introduce un pacchetto di misure urgenti in materia…

4 settimane ago

Conto termico: breve escursur del nuovo strumento

Il Conto Termico 3.0, introdotto dal Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) del 7 agosto 2025 e…

1 mese ago

Legge di Bilancio 2026: cosa aspettarci?

Il Titolo VI del recente pacchetto normativo (versione del 18/10/2025) introduce un insieme di misure strategiche volte a stimolare la…

2 mesi ago

IRES premiale: come funziona

La legge di bilancio 2025 (L. 207/2024) ha introdotto, esclusivamente per l’esercizio 2025, un’agevolazione definita IRES PREMIALE poiché consente di…

3 mesi ago

Autoimprenditoria: in arrivo i nuovi contributi (fino a 50mila euro)

Grande attesa per il provvedimento ministeriale che detterà i tempi e le modalità di accesso ai nuovi contributi a fondo…

3 mesi ago