La disciplina del tax credit pubblicità, che aveva subito sensibili modifiche a seguito del periodo COVID (basti pensare alla previsione di una seconda finestra di domanda e l’eliminazione della soglia incrementale di investimento), torna nel nuovo anno con alcune novità.
Dopo la previsione originaria che prevedeva un’unica aliquota del 75% sul valore incrementale, purchè pari o superiore almeno dell’1% degli investimenti effettuati nell’esercizio precedente (sempre che fossero della stessa natura); nel 2020 abbiamo assistito all’eliminazione del dato incrementale e dell’applicazione di un’aliquota del 50%.
Seppure tale intervento avrebbe dovuto incentivare l’utilizzo della misura, questa facilitazione si è rivelata un’arma a doppio taglio: il numero delle domande è stato tale da splafonare del tutto le risorse stanziate per l’anno 2020 con una conseguente rimodulazione del bonus, tale per cui le aziende che sono riuscite ad avere accesso alla misura hanno potuto fruire delle seguenti percentuali ricalcolate:
Con un po’ di ritardo riusciamo a trovare istruzioni, modelli e regole ufficiali sui siti del Ministero dell’Editoria e dell’Agenzia delle Entrate.
Per gli esercizi 2021 e 2022, salvo successive modifiche, le regole prevedono:
Probabilmente, la suddivisione di aliquote permetterà di non ripetere il deludente esito del 2020 ed i cinquanta milioni di euro di risorse stanziate – ad oggi per il solo settore dell’editoria – si riveleranno sufficienti.
Ricordiamo che si tratta di una misura soggetta a regime de minimis, perciò bisognerà prestare attenzione al proprio tetto ancora disponibile.
Per tutto il mese di marzo, le aziende potranno “prenotare” il bonus pubblicità, compilando l’apposito modulo tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Il valore inserito si baserà sui dati di stima posseduti in capo alle aziende. Si consiglia di inserire un importo leggermente superiore ai propri preventivi di spesa, nel caso in cui, alla fine dell’anno, si decida di investire ulteriori risorse.
Nella dichiarazione sostitutiva da presentare dal 1° al 31 gennaio 2022 infatti, non sarà possibile modificare l’importo dell’investimento sostenuto, se non per inserire un numero inferiore.
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