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BONUS EXPORT DIGITALE

Nuova misura per le micro-imprese manifatturiere gestita da Invitalia, spesso escluse per vincoli dimensionali. Il nuovo bonus prevede un contributo a fondo perduto per lo sviluppo dell’attività di esportazione e di internazionalizzazione. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Bonus Export digitale: cos’è?

Il Bonus Export Digitale è un progetto del Ministero degli Esteri e dell’Agenzia ICE.

Si tratta di un contributo a fondo perduto che punta a sostenere le microimprese manifatturiere nelle attività di internazionalizzazione, attraverso soluzioni digitali.

Il soggetto gestore della misura è Invitalia e le domande dovranno essere inviate telematicamente sull’apposita piattaforma.

Chi può accedere al bonus export digitale?

Il contributo è rivolto alle microimprese manifatturiere con sede in Italia, anche costituite in forma di reti o consorzi. E’ fondamentale il codice ATECO, che dovrà rientrare nella lettera C. Alle reti e ai consorzi devono aderire almeno cinque microimprese e Il numero minimo di microimprese aderenti alle reti o ai consorzi deve sussistere sia al momento della domanda di concessione sia al momento della richiesta di erogazione.

Cosa finanzio con il bonus export digitale?

Il bonus copre le seguenti spese:

  1. a) spese per la realizzazione di sistemi di e-commerce verso l’estero, siti e/o app mobile, ivi compresi eventuali investimenti atti a garantire la sincronizzazione con marketplace internazionali forniti da soggetti terzi;
  2. b) spese per la realizzazione di sistemi di e-commerce che prevedano l’automatizzazione delle operazioni di trasferimento, aggiornamento e gestione degli articoli da e verso il web nonché il raccordo tra le funzionalità operative del canale digitale di vendita prescelto e i propri sistemi di Customer Relationship Management – CRM (ad esempio i sistemi API – Application Programming Interface);
  3. c) spese per la realizzazione di servizi accessori all’ e-commerce quali quelli di smart payment, predisposizione di portfolio prodotti, traduzioni, shooting fotografici, video making, web design e content strategy;
  4. d) spese per la realizzazione di una strategia di comunicazione, informazione e promozione per il canale dell’export digitale, con specifico riferimento al portafoglio prodotti, ai mercati esteri e ai siti di vendita online prescelti;
  5. e) spese per digital marketing finalizzate a sviluppare attività di internazionalizzazione: campagne di promozione digitale, Search Engine Optimization (SEO), costi di backlink e di Search Engine Marketing (SEM), campagne di content marketing, inbound marketing, di couponing e costi per il rafforzamento della presenza sui canali social; spese di lead generation e lead nurturing;
  6. f) servizi di CMS (Content Management System): restyling di siti web siano essi grafici e/o di contenuti volti all’aumento della presenza sui mercati esteri;
  7. g) spese per l’iscrizione e/o l’abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing, quali strumenti volti a favorire il processo di esportazione;
  8. h) spese per servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano finalizzati ad aumentare la presenza sui mercati esteri;
  9. i) spese per l’upgrade delle dotazioni di hardware necessarie allo sviluppo di processi organizzativi di cui alla lettera h;
  10. j) ogni altra spesa per servizi strettamente connessi con le finalità del presente accordo.

La cosa che contraddistingue il bando è che i servizi devono essere erogati da società iscritte ad un apposito elenco presso Invitalia. Possono richiedere l’iscrizione all’elenco le società competenti in processi di sviluppo d’impresa e di digital transformation per l’export, che hanno fornito servizi o prestazioni, relativi a una o più delle spese ammissibili, per un ammontare di almeno 200.000 euro negli ultimi tre anni.

Qual è il contributo previsto dal bonus export digitale?

Il contributo è concesso in regime de minimis per i seguenti importi:

  • 4.000 euro alle microimprese a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 5.000 euro
  • 22.500 euro alle reti e consorzi a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 25.000 euro

Il contributo è erogato in unica soluzione a seguito di rendicontazione delle spese sostenute presso società fornitrici iscritte all’elenco dedicato.

Qual è l’iter di presentazione delle domande?

Invitalia individua due fasi distinte:

  • La fase di caricamento della domanda, che può avvenire dal 10/05 al 15/07
  • La fase di presentazione della domanda, che dovrà avvenire dal 16/05 al 15/07

Per ottenere il contributo sarà necessario presentare richiesta di erogazione nella finestra temporale tra il 30/11/2022 e il 30/09/2023.

Tags: Misure territoriali

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