1341 sono i milioni di euro di dotazione complessiva stanziata negli ultimi anni a favore degli accordi per l’innovazione. Gli ultimi 250 si aggiungono negli ultimi giorni, per consentire di procedere con la valutazione delle domande rimaste in coda dallo scorso maggio.
Affianco a queste risorse, altri 500 milioni saranno messe a disposizione per il prossimo sportello, previsto per dicembre 2022.
Il bando si rivolge alle imprese di qualunque dimensione in possesso di almeno due bilanci approvati.
Le attività economiche devono essere quelle industriali, agroindustriali, artigiane o di servizi all’industria.
I progetti possono essere presentati anche in forma congiunta, fino ad un massimo di 5 co-proponenti.
La partecipazione degli OdR è consentita solo per le linee di intervento denominate “Sistemi alimentari”, “Sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione” e “Sistemi circolari”.
I progetti devono avere un focus su ricerca industriale e sviluppo sperimentale di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali. I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al Ministero dello sviluppo economico.
Il bando prevede il riconoscimento di un contributo diretto alla spesa e di un eventuale finanziamento agevolato nel rispetto dei seguenti limiti:
In caso di progetti realizzati in forma congiunta tramite la collaborazione tra almeno una impresa e uno o più Organismi di ricerca, il Ministero riconosce a ciascuno dei soggetti proponenti una maggiorazione del contributo diretto fino a 10 punti percentuali per le piccole e medie imprese e gli Organismi di ricerca e fino a 5 punti percentuali per le grandi imprese.
Fermo restando l’ammontare massimo delle agevolazioni, le regioni e le altre amministrazioni pubbliche possono cofinanziare l’Accordo per l’innovazione mettendo a disposizione le risorse finanziarie necessarie alla concessione di un contributo diretto alla spesa oppure di un finanziamento agevolato, per una percentuale almeno pari al 5% dei costi e delle spese ammissibili complessivi.
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